Denunciato e con misura cautelare continua a tormentare i genitori

I Carabinieri della Stazione di Motta Sant’Anastasia hanno arrestato un trentanovenne del posto, perché ritenuto responsabile di lesioni personali, violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. La giustizia ha il suo corso ma il giudice non ha avuto altra scelta.

Nel tardo pomeriggio arriva la segnalazione di una settantaduenne che avvertiva di una violente lite tra il marito settantenne e il figlio. I militari sono ben consci di quella realtà familiare, essendo anche intervenuti più volte per il medesimo motivo, dunque si sono precipitati immediatamente nell’abitazione in via Stazione Motta.

All’arrivo gli agenti trovano vasi di terracotta infranti e grida furiose provenire dall’abitazione. La situazione stava velocemente degenerando e i militari hanno fatto appena in tempo per evitare il peggio, come nelle passate occasioni.

Dentro casa i militari hanno trovato il figlio trentanovenne in uno stato di forte alterazione psicologica che, sanguinante da alcune ferite in varie parti del corpo, si era diretto verso di loro appena dopo averli visti. Il padre totalmente scosso è rimasto in cucina riferendo che il figlio era nuovamente penetrato in casa abbattendo la porta a calci per poi cominciare a distruggere casa con atti di vandalismo, frantumato suppellettili e televisore.

Il trentanovenne è da tempo nel mirino degli agenti ma ancora non del tutto della giustizia, infatti, l’uomo si è macchiato di una lunga serie di maltrattamenti in famiglia. Il GIP del Tribunale di Catania, a seguito delle denunce presentate dai genitori e della sorella, aveva semplicemente emesso una misura cautelare che gli impediva di avvicinarsi a questi ultimi.

Il divieto di avvicinamento è valso a ben poco e il trentanovenne è tornato a tormentare i membri della sua famiglia. In un primo momento è stato posto agli arresti domiciliari ma in seguito il giudice ha convalidato l’arresto emettendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e dunque è stato associato al carcere catanese di Piazza Lanza.

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