Comune approva l’affidamento in concessione a privati, per cinque anni, della gestione servizi rete museale
Nella serata di ieri il consiglio comunale ha deliberato, in prima convocazione, l’affidamento in concessione per cinque anni, con bando a evidenza pubblica, della gestione dei servizi aggiuntivi e di biglietteria nei musei e dei siti culturali del Comune di Catania. L’intento è creare un sistema museale integrato che possa ottimizzare l'offerta culturale e turistica dei siti comunali, con attività quali biglietteria, accoglienza, bookshop, caffetteria, didattica e gestione sale per mostre e convegni.
L’approvazione è giunta con 22 voti favorevoli, 3 astenuti e nessun contrario. A presentare il progetto è stato il Sindaco di Catania Salvo Pogliese assieme all’assessore alla Cultura Barbara Mirabella. Nel nuovo sistema integrato di gestione dei servizi rientreranno: il museo civico Castello Ursino, il museo Vincenzo Bellini, il museo Emilio Greco, la Chiesa monumentale San Nicolò l’Arena, l’ex Convento di San Placido, il complesso Platamone, la Cripta di Sant’Euplio e Palazzo degli Elefanti.
Il Sindaco Pogliese commenta: «Ci consentirà di farci trovare pronti al ritorno dei flussi turistici nazionali e internazionali. L’iniziativa di rinnovamento gestionale che ha precedenti più che positivi a livello internazionale e nel resto d’Italia, per rimanere a Catania con il Monastero dei benedettini, che ha un’offerta culturale nel segno dell’efficienza e della qualità della proposta. Sarà anche l’occasione per dare opportunità lavorative ad almeno ventisette giovani esperti di beni culturali».
Secondo l’Amministrazione, entro il 2022, ai luoghi sopracitati si aggiungeranno due contenitori museali. Il primo sarà il Polo Museale dei Crociferi, che ospiterà il percorso integrato Mediterraneo Egizio, il Museo della Città e uno spazio dedicato alle collezioni civiche e/o mostre temporanee. Il secondo sarà il Monastero di Santa Chiara, che vedrà consolidare il museo Civico di Castello Ursino attraverso la realizzazione di un deposito visitabile e il museo dei Pupi.
Il piano proposto potrebbe essere esteso anche ai musei della Città Metropolitana e ai siti culturali gestiti dalla Curia. Sulla base di una valutazione, non meglio specificata, l’Amministrazione è sicura di poter attivare nuovi flussi di ricavi in grado di poter apportare tassi crescenti di contribuzione dei costi sostenuti, che andranno presumibilmente dal 32% nei primi due anni al 52% a regime al terzo anno.
Il dissesto finanziario, pur non essendo stato un problema finora in altri settori, colpisce la Cultura che dovrà rallentare e pur promettendo 27 nuovi posti di lavoro, attualmente, non possono essere rinnovati nemmeno gli attuali secondo Pogliese: «Tenuto conto degli imminenti pensionamenti all’interno dell’ente, personale che non può essere rimpiazzato per il dissesto finanziario del Comune. Questo progetto che a breve diverrà realtà, è un fattore essenziale di sviluppo per una zona metropolitana come la nostra che si candida a essere riferimento culturale e turistico nell’area euro-mediterranea».