Rabbia e amarezza di Ugl per liquidazione Pubbliservizi: «Necessario tutelare i 350 lavoratori»

Preoccupazione misto amarezza nel sindacato etneo. La decisione del Tribunale di Catania apre uno scenario sconfortante, soprattutto per i 350 lavoratori della Pubbliservizi. In un comunicato Ugl a quattro mani, scritto dal segretario territoriale Giovanni Musumeci e il segretario della federazione Igiene ambientale Giuseppe D’Amico, si richiede estrema attenzione per il futuro degli ex dipendenti.

Di seguito il comunicato Ugl: «Siamo fortemente amareggiati per l’esito negativo con il quale si è conclusa stamane l’amministrazione straordinaria di Pubbliservizi. Avevamo francamente confidato in un epilogo diverso, alla luce dell’attività degli ultimi giorni intrapresa dai commissari straordinari della società e dalla Città metropolitana di Catania, ma evidentemente le garanzie dichiarate non sono state ritenute sufficienti dal Collegio giudicante. È un duro colpo per i lavoratori che, nell’incertezza del futuro che li attende, non hanno più contezza neanche di quella minima quota che avrebbero dovuto ricevere se fosse stato accolto il concordato preventivo, così come allo stesso modo anche altri creditori (molte aziende con dipendenti) ora vedono ridotte al lumicino le speranze di ricevere quanto determinato. Ci troviamo adesso di fronte, non solo ad un grave problema per l’economia locale, ma principalmente ad una criticità sulla tutela dei livelli occupazionali».

Infine, la nota sindacale chiede di scovare i responsabili: «Alla giustizia non possiamo che chiedere, a questo punto, di accertare eventuali responsabilità sull’accaduto, mentre a noi spetta il compito di interessare le autorità competenti per individuare le iniziative necessarie a tutela di tutto il personale e di conoscere dai nuovi curatori fallimentari quali saranno i prossimi passaggi verso la liquidazione di Pubbliservizi».

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