Incontro tra commissario Catania e sindacati, Ugl: «Ci sono troppe emergenze e poco personale»

La Ugl di Catania ha partecipato ieri alla prima riunione del Tavolo tematico sulle politiche sociali, convocato al Comune dal commissario straordinario Federico Portoghese. Un lungo incontro, al quale ha preso parte il segretario Giovanni Musumeci, alla presenza dei rappresentanti della Comunità di Sant’Egidio e delle altre realtà sindacali confederali catanesi, voluto per riannodare i fili di un discorso interrotto con la cessazione dell’Amministrazione comunale precedente.

A nome di Ugl, Musumeci evidenzia: «I servizi sociali sono uno dei segmenti più rilevanti dell’attività finanziaria ed organizzativa dell’intero ente locale e, soprattutto negli ultimi anni, tra la crisi economica e l’emergenza pandemica, hanno assunto un ruolo sempre più centrale e delicato. Il dato, emerso durante il confronto, è quello che tra ordinari, programmazione europea e Pnrr ci sono fondi che possono e devono essere spesi per venire incontro alle esigenze dei cittadini. Nel nostro territorio, gli eventi che si sono succeduti nel tempo hanno acuito le criticità esistenti ed hanno, purtroppo, allargato il numero delle persone da dover assistere».

Il comunicato Ugl continua sottolineando il nuovo “ruolo” delle famiglie: «Non solo anziani, minori, diversamente abili, ma anche famiglie che si sono aggiunte a quelle già aiutate, rientrando nel novero dei cosiddetti “nuovi poveri”. Si tratta per queste di una condizione fino a pochi mesi fa inimmaginabile, dovuta anche alle criticità occupazionali e al continuo ricorso agli ammortizzatori sociali. Come Ugl al commissario Portoghese abbiamo voluto sottolineare la questione legata al carente organico comunale che, anche nel settore dei servizi sociali, non solo deve sobbarcarsi della gran mole di burocrazia sempre più pressante, ma oltretutto deve rispettare le scadenze imposte pena la perdita di fonti e dare risposte alle pressanti richieste di aiuto che arrivano da ogni angolo della nostra città».

Si tiene in considerazione anche il Reddito di Cittadinanza: «A rendere più complicato il lavoro giornaliero ci sono anche le attività connesse al Reddito di cittadinanza, che a Catania incide su decine di migliaia di nuclei familiari. Dato che complica anche l’organizzazione dei progetti di pubblica utilità. Insieme alle altre organizzazioni e associazioni presenti, abbiamo sollecitato l’approvazione di due regolamenti (“Case di riposo” e “Asacom”) che hanno già avuto parere positivo da noi sindacati, ma abbiamo anche chiesto una maggiore attenzione nei confronti del preoccupante fenomeno della dispersione scolastica. Con il 25%, Catania, detiene infatti il primato a livello nazionale e, non volendo dimenticare la recente forte esortazione del nostro Arcivescovo monsignor Luigi Renna, crediamo sia opportuna una sinergia tra gli attori istituzionali e sociali per arginare quella che può diventare una pericolosa deriva. Siamo dunque ben lieti di aver compiuto questo importante primo passaggio verso la prosecuzione di un dialogo che ci auguriamo possa diventare sempre più serrato, anche per consegnare alla prossima Amministrazione la messa in sicurezza delle politiche sociali in primo luogo e poi un tracciato ben definito per la crescita delle stesse».

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