Condannato agli arresti domiciliari crea una convivenza da incubo ai famigliari: condotto in carcere

Il personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano ha proceduto ad arrestare un uomo di anni 28 anni, giacché condannato a scontare 6 anni, 5 mesi e 28 giorni di reclusione. Il criminale violento si trovava già in regime di detenzione domiciliare ma, sin dai primi giorni, la convivenza coi famigliari è risultata complicata e difficile.

Gli agenti nell’arco di mesi, da quando il criminale è agli arresti domiciliari, sono stati costretti a intervenire più volte presso la residenza-luogo della detenzione. Il motivo principale dei diversi interventi riguarda la difficoltà di convivenza tra famigliari e criminale, poiché gli animi si surriscaldavano subito finché il ventottenne agli arresti domiciliari conduceva la lite in una vera e propria aggressione fisica.

In quest’ultimi giorni, gli operatori della Volante sono stati contattati dalla madre del criminale in quanto il detenuto stava aggredendo suo fratello. La lite verbale, divenuta rapidamente colluttazione, è terminata solo con la presenza degli agenti. Quest’ultimi, una volta ascoltate le parti, hanno appurato l’incompatibilità della convivenza.

Informata dell’accaduto l’Autorità Giudiziaria, richiedendo al contempo e urgentemente un cambio di domicilio per l’espiazione della pena residua, poiché la situazione familiare era diventata del tutto insostenibile, soprattutto per la madre cagionevole di salute.

Il Magistrato di Sorveglianza ha accolto la richiesta revocando il beneficio della detenzione presso il domicilio e ordinando l’accompagnamento del criminale presso un istituto carcerario per rimanervi a espiare la pena residua. Gli agenti hanno provveduto all’arresto del criminale ventottenne, il quale, dopo gli accertamenti di rito, è stato condotto presso la casa Circondariale Piazza Lanza di Catania.

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