Il monopattino elettrico sul fondale catanese è l’emblema di una città che sta affondando

Perché le grandi aziende dovrebbero investire sulla Città di Catania quando regolarmente ogni nuova iniziativa, ogni nuova startup, termina sempre con un risultato misto tra delinquenza e vandalismo? È un lecito dubbio che passa nella mente dei catanesi che vorrebbero svegliarsi l’indomani in una vera metropoli anziché in una città che, per diverse motivazioni, tende a regredire in una cittadina.

Nello specifico i servizi cosiddetti “sharing” non sarebbero proprio tollerati dai criminali catanesi, i quali approfittano puntualmente della novità per delinquere e vandalizzare. Enjoy questo l’ha capito bene e, dopo diversi tentativi, ha abbandonato Catania in favore di altre città, lasciando un vuoto nel “car sharing” raccolto da un’iniziativa regionale-comunale. Potrebbero apparire secondari ma per i turisti, soprattutto esteri, la possibilità di utilizzare i servizi in condivisione è lo standard.

Se bike e car sharing avrebbero trovato una loro “pacifica” convivenza coi catanesi, dopo diversi atti vandalici, lo stesso non si può dire del “Free floating”, cioè il servizio sharing dei monopattini elettrici molto usato in città sia dai catanesi che dai turisti ma puntualmente vandalizzato dalla feccia della società catanese. Così, un giorno come un altro, tra un defibrillatore rubato e l’altro, emerge sui social network la foto di uno dei monopattini “sharing” nel cristallino fondale marino catanese.

I catanesi sono abituati a trovare di peggio sul fondo del mare a Catania (tra auto, motorini ecc…) ma la cartolina che ne scaturisce si unisce alle altre fatte di spazzatura e furti di auto o parti d’esse. È davvero così difficile avere rispetto del bene comune e della condivisione dei servizi aperti a tutti e disponibili ovunque?

Giornalista fanatico delle due ruote e della fotografia, pieno d'ideali e senza prezzo nel cartellino.