Disabili visivi “diplomati” in accoglienza turistica al centro Irifor: soddisfazione dell’Uici

Dieci ciechi e ipovedenti su dodici hanno passato l’esame finale del corso sperimentale biennale. Il progetto è stato possibile attraverso la collaborazione dell’Assessorato alla Famiglia della Regione e il finanziamento dal Fondo sociale europeo. Tra i “diplomati”, con qualifica valida in tutta l’Unione Europea, anche un ex artigiano costretto ad abbandonare il lavoro da una maculopatia.

Tutto è iniziato nel 2020 con un bando dell’Assessorato regionale alla Famiglia, che sfruttava fondi europei, dando la possibilità a dodici disabili visivi di vari Comuni della Sicilia orientale d’intraprendere un percorso che, grazie al lavoro di un gruppo di consulenza del Consiglio regionale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (Uici), adattava alle specifiche esigenze un corso standard per tecnici dell’accoglienza turistica.

Dopo due anni di corso, l’esame finale è avvenuto questa settimana nel centro Irifor di Catania. A superare il corso con successo sono stati in dieci su dodici: sette donne e tre uomini. I due esclusi hanno trovato altre sistemazioni lavorative. Il progetto (finanziato con quasi 470.000 euro) era articolato in tre fasi: l’orientamento concluso nel luglio del 2020, le lezioni frontali per complessive seicento ore e, prima dell’esame, un anno di tirocini retribuiti in enti turistici e musei.

Il presidente regionale dell’Uici Gaetano Renzo Minincleri ha dichiarato: «Alcuni tirocini si sono svolti in quel grande museo dei non vedenti che è il Polo Tattile Multimediale di Catania. Altri, invece, in diverse strutture museali siciliane, con lusinghieri riscontri sull’attività di questi qualificati disabili visivi. Tanto da auspicare che possano essere utilizzati stabilmente. Riveste grande importanza poi il fatto che siano stati dieci tra non vedenti e ipovedenti della nostra Isola a essere i primi in Italia a conseguire questa qualifica professionale che, lo ricordiamo, è valida in tutta l’Unione europea».

Tra i corsisti anche Francesco Di Mauro, un ex artigiano, costretto nel 2020 da una maculopatia degenerativa ad abbandonare il suo lavoro e ad affrontare il corso a 52 anni: «Questo esame ha rappresentato la conclusione di un percorso lungo ma molto interessante, affascinante, che ci ha portato a conseguire questa importante qualifica professionale. E che speriamo ci dia una possibilità di inserimento nel mondo del lavoro».

I dieci disabili visibili hanno fatto il loro, ricevendo un'attestazione dalla quale risulta che possono fregiarsi della qualifica di tecnici dell’accoglienza turistica, adesso, tocca alla Plurimpresa srl, che individuerà un’agenzia incaricata di trovare un lavoro ai "diplomati". Al Corso hanno partecipato una ventina di docenti di materie tra cui Marketing territoriale, Conoscenza e storia del territorio, Tecniche di Comunicazione, Elementi di legislazione turistica, Psicologia del turista e Lingua inglese e spagnola.

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