Padre e figlio con “lapa” sorpresi a gettare divani e frigoriferi nei cassonetti: 6.312 euro di verbali
Similmente alle postazioni autovelox, è bastato posizionare gli agenti di Polizia Municipale nelle zone critiche dell’emergenza rifiuti a Catania per ottenere già diversi risultati, il rammarico è dover essere giunti allo stremo per far partire concretamente delle azioni di repressione nei confronti degli incivili.
Un settantanovenne è stato sorpreso dagli agenti del reparto ambientale della Polizia Municipale mentre era intento a gettare senza etica o morale dei rifiuti solidi urbani nei cassonetti. Nello specifico l’incivile anziano conduceva questo lavoretto da “svuota cantine” (una vera e propria piaga che inquina vistosamente il territorio catanese). Solamente nell’occasione in cui gli agenti l’hanno sorpreso, l’incivile settantanovenne ha gettato due divani, un frigorifero e altro materiale illecitamente conferito nei cassonetti.
In totale all’uomo sono stati elevati verbali di contravvenzione per 6.312 euro complessivi e il sequestro amministrativo della moto Ape che guidava. L’uomo è stato bloccato insieme al figlio mentre scaricava il materiale in strada e nei cassonetti in via Casagrandi, nella zona di Cibali, dalla pattuglia della Sezione Ambientale.
Come da prassi, la coppia d’incivili padre e figlio stavano gettando rifiuti illecitamente con una “lapa” senza avere nemmeno un briciolo di legalità; tra le sanzioni vi sono: non corretto conferimento del materiale, guida senza patente, senza assicurazione e senza revisione del mezzo. Il presunto lavoretto in nero non è il danno maggiore: purtroppo l’ammanco economico non è paragonabile all’inquinamento ambientale.
Da quando la Polizia Locale ha deciso d’occuparsi dell’emergenza rifiuti, intensificando o creando dei controlli, cioè dal primo gennaio 2022 a oggi, a Catania sono stati elevati 4.982 verbali di contravvenzioni per varie violazioni delle regole nel corretto conferimento dei rifiuti: 2.708 nei confronti di cittadini residenti in città e 2.274 a carico di cittadini di comuni limitrofi al capoluogo. La Polizia Locale rilascia i dati senza comunicare però quanti dei circa 5.000 verbali sono stati pagati da chi solitamente, almeno sulla carta, risulta nullatenente e dunque senza nulla da perdere nel replicare il crimine.