Colonne metro imbrattate, per presidente municipio il recupero dovrebbe ricadere sugli imprenditori

Nel riqualificato Corso delle Province emergono due colonne di cemento, cioè gli ascensori disfunzionali ma indispensabili della metropolitana di Catania, utili ad accedere all’omonima stazione metro della via per diverse categorie di cittadini, anche fragili. Writers senza talento hanno imbrattato sin da subito le colonne di cemento, applicando uno squallido tag anziché mostrare un vero talento creativo con dei piccoli murales.

Per il presidente del III municipio il recupero dovrebbe essere a carico degli imprenditori di zona invece che del Comune di Catania: la proposta di Paolo Ferrara sarebbe far gravare l’intera spesa ai già economicamente flagellati piccoli imprenditori, in cambio di una piccola pubblicità. Potrebbe turbare l’idea che una parte della stessa istituzione che dovrebbe agire per la comunità ricerchi la risoluzione scaricando tutto l’onere economico e no sugli stessi cittadini, attraverso un sistema sempre più preoccupantemente dilagante a Catania della cessione (momentanea) del bene pubblico in mano ai privati.

Per il presidente Ferrara la cessione del bene comune in cambio di una sponsorizzazione privata sarebbe l’unica soluzione, seppur consapevole dell’attuale crisi che colpisce soprattutto i piccoli imprenditori. Ferrara dichiara: «Le istallazioni degli ascensori per raggiungere la metro in Corso delle Province devono essere recuperate per il decoro e la vivibilità di questa parte di Catania. La proposta che intendo lanciare all’Amministrazione comunale e alla Fce è quella di coinvolgere i commercianti della zona che, in cambio di sponsorizzazioni o della possibilità di realizzare forme di pubblicità artistica, potrebbero ridare nuova vita a queste strutture vandalizzate o deturpate. In alcuni casi l’ascensore è “protetto” con dei pannelli di legno e questo non fa che creare altro degrado che si aggiunge a quello preesistente».

Potrebbe apparire una proposta sospinta dalla scia dell’ex sindaco Salvo Pogliese, destituito per il reato di peculato, il quale ha profuso in tutta la città quest’accordo tra pubblico e privato. In realtà il presidente del III municipio Ferrara è ben convinto che affidarsi alla benevolenza dei privati sia l’unico modo d’agire, senza nemmeno ponderare l’azione comunale (come da prassi dovrebbe essere). Ferrara è orgoglioso di aver ceduto parte della città in gestione ai privati: «Già da tempo, in piena sinergia con l’amministrazione centrale, stiamo portando avanti dei progetti di vivibilità e mobilità che possano portare al completo restyling urbano più volte richiestoci dagli abitanti della zona qui, tra la Corso Italia e via D’Annunzio, transitano ogni giorno migliaia di pendolari. Il nostro esempio potrebbe essere seguito da altri commercianti e da coloro che su Catania hanno voglia di scommettere. Dopo un lungo periodo di crisi bisogna ripartire per il bene della città e questa è la strada giusta da intraprendere».

Giornalista fanatico delle due ruote e della fotografia, pieno d'ideali e senza prezzo nel cartellino.