Violenza contro insegnanti a Catania, la proposta: «Pene per genitori violenti, carcere compreso»
I ruoli sono certamente mutati, nel bene o nel male. Se tempo addietro i genitori erano i primi alleati degli educatori, attualmente la situazione è totalmente opposta coi genitori sempre pronti a scagliarsi contro gli insegnanti, anche violentemente.
In quest’atmosfera di violenza contro gli insegnanti a Catania, con atti continui contro chi svolge un lavoro difficile, a difendere gli educatori è intervenuto il gruppo “Azione Catania” con una proposta decisamente forte.
Il coordinatore cittadino di azione Catania Carmelo Finocchiaro ha dichiarato a nome dell’interna organizzazione: «Serve che la società civile, la politica e i sindacati, si uniscano in un progetto che deve tendere alla salvaguardia del corpo docente quale elemento fondamentale per la diffusione dell’istruzione e della cultura fra le giovani generazioni. Bisogna che le forze dell’ordine vigilino assolutamente con immediatezza, rispetto alla degenerazione totale che ormai purtroppo tristemente coinvolge molte e molte famiglie. Bisogna fermare la violenza contro gli insegnanti e ritornare ad una scuola dove prevalga una didattica anche sul piano della formazione civica e una seria disciplina. Dunque una valutazione degli studenti sulla base del merito».
La nota continua col focus sul territorio catanese: «A Catania la situazione ormai è insostenibile e le forze dell’Ordine devono intervenire per fermare la quotidiana aggressione degli insegnanti, che subiscono sovente violenze che possono essere verbali, fisiche e materiali. Il caso della madre che ha picchiato un’insegnante non può essere certo risolta da una semplice denuncia, ma da una pena detentiva. Nel contempo serve un patto serio con il movimento degli studenti e un altrettanto serio intervento dei dirigenti scolastici che spesso non impongono misure disciplinari severe nei confronti degli alunni arroganti. Siamo di fronte a una questione non più rinviabile. Per cui va fermata questa deprecabile situazione che vede i docenti essere incredibilmente vittime di genitori irragionevoli che anziché ammonire i propri figli si accaniscono contro coloro i quali, nelle scuole, sono deputati a svolgere il ruolo di educatori come è sempre stato e come impone la formazione scolastica».