Panchina rossa contro violenza donne, l’attacco al Sindaco: «Imbarazzante targa, pone al centro l’uomo e il suo "valore"»
L’omicidio di Vanessa sembrerebbe aver fatto tuonare la coscienza di molti, anche in politica. Coincidente con quest’ultimo triste episodio di cronaca, il consigliere Danilo Festa si scaglia fermamente contro il Sindaco di Motta Sant’Anastasia, Anastasio Carrà, e la sua “Amministrazione leghista” in seguito alla realizzazione d’una panchina rossa contro la violenza sulle donne.
Nello specifico il consigliere di Motta Sant’Anastasia apre la sua comunicazione con un ironico ringraziamento: «Ringrazio l’Amministrazione leghista di non avermi coinvolto nella realizzazione di questa imbarazzante targa. Oltre a inserire i nomi di battesimo dei singoli consiglieri di maggioranza, consegnando al paese un messaggio di parte (per non dire propagandistico) e non universale (così come dovrebbe essere) …».
Dopo l’accusa quasi prettamente politica, che ha poco a che vedere con la tematica della panchina rossa, il consigliere Festa continua riportando l’attenzione sul punto focale: «…si utilizza una frase che pone al centro l’uomo e il suo “valore” quantificato dal sorriso di una donna, magari intenta a esprimere il proprio valore, sottaciuto e meno importante di quello dell’uomo, pulendo casa o lavando i piatti. Una frase banale e dannosa. Lo dico sempre, le parole sono importanti e lo sono molto più dei gesti. Purtroppo c’è ancora tanta strada e tanto lavoro da fare».
Purtroppo quel che poteva essere un lodevole “rimprovero” diviene l’ennesima controversia politica, con stereotipi poco consoni che sembrerebbero alimentare ciò che lo stesso consigliere denuncia auspicando il cambiamento. Sicuramente la targa posta sulla panchina rossa contro la violenza sulle donne a Motta Sant’Anastasia fa storcere il naso, con un soggetto e relativa tematica che vanno in secondo piano per lasciare i riflettori a un messaggio quasi criptico, di complicata comprensione nell’immediato.
Il consigliere Festa avrà probabilmente le sue motivazioni per attaccare aspramente il Sindaco Carrà ma bisogna riconoscere che, dietro ai possibili interessi prettamente politici, vi è un fondo di verità, con una frase che mal si sposa con la tematica o che, magari, poteva essere espressa diversamente. È difficile lanciare un messaggio positivo su una tematica tanto importante quanto sensibile se lo stesso soggetto diviene secondario ed “accessorio”.