Tuccio Musumeci testimonial per "Zero morti sul lavoro". L'attore catanese: "È ora di dire basta!"

Uno dei più amati attori catanesi, Tuccio Musumeci, partecipa alla campagna "Zero morti sul lavoro" lanciata dalla Uil. L'artista etneo, 87 anni compiuti sette giorni fa, ha posato facendo il gesto di "ok" con la mano destra che era utilizzato dai soldati americani per indicare "zero morti".

E alla vigilia della Giornata per la salute e la sicurezza sul lavoro la Uil con Tuccio Musumeci e gli altri testimonial dell'iniziativa vuole richiamare l'attenzione su un obiettivo ancora purtroppo lontano in Sicilia e nel Paese: "Zero morti sul lavoro".

"Anche se ci sono sempre stati - afferma Musumeci spiegando la sua adesione al progetto - non possiamo abituarci agli incidenti sul lavoro. È ora di dire basta! Li chiamano disgrazie, ma sono molto di più e io manderei in galera chi li fa lavorare così. Quanti siciliani sono morti così! Penso a tutti quelli che partivano per il Nord Italia, per Torino o per Milano, dov'erano costretti a subire anche l'umiliazione dei cartelli con su scritto qui non si affitta ai meridionali. È tutto un problema - aggiunge l'artista - di rispetto per la dignità umana. Se manca, viene tutto il resto. Ad esempio, il caporalato. Incredibile a come vengono sfruttate tante persone, a come sono costrette a vivere in quelle baracche. Io esproprierei tutto a chi li tratta così. Ma servirebbe ben altro impegno dalla politica e invece non possiamo neppure prendercela con loro, con i politici, perché - chiosa Tuccio Musumeci - c'è piacere a prendersela con uno 'spettu' e questi invece non sono neppure questo. Quasi, quasi, mi viene nostalgia della Prima Repubblica. Di Craxi, Andreotti, Moro, Berlinguer, Almirante".

All'iniziativa Uil stanno contribuendo con la propria immagine personaggi dello spettacolo, dello sport e della società civile. Da don Luigi Ciotti all'attaccante della Nazionale Ciro Immobile, dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina all'attrice Ambra Angiolini, dal conduttore televisivo Stefano De Martino alla giornalista Barbara Palombelli.