Il messaggio della città attraverso il suo primo cittadino nella giornata per il ricordo delle vittime della mafia
Il 21 marzo è una data qualunque, apparentemente, ma intrisa di un forte simbolismo legato a molti personaggi, più o meno noti, che hanno dato letteralmente la vita per poter finalmente rendere evidente una realtà per troppo tempo sommersa da chi di dovere: la presenza e soprattutto realtà della criminalità organizzata. Nella Giornata nazionale per le vittime della mafia, la Città di Catania manda il proprio messaggio attraverso il suo primo cittadino, nella speranza che non sia solo un giorno di ricordo ma soprattutto sensibilizzazione.
Il Sindaco di Catania Salvo Pogliese ha aperto così il suo messaggio: «Il 21 marzo è un importante momento di riflessione e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subìto una grande lacerazione che noi tutti dobbiamo contribuire a ricucire. Giornate come queste servono a ricordarci la centralità della cultura antimafia che deve guidare l'impegno sociale, politico e la pubblica amministrazione, a ogni livello. Per questo rivogliamo la nostra gratitudine a Libera e alle altre associazioni impegnate sul fronte della testimonianza nella lotta alla mafia, per il costante contributo sul tema che condividiamo e che ci coinvolge sia come cittadini che come amministratori».
Il primo cittadino passa dal generale allo specifico parlando della sua diretta esperienza, di quegli anni difficili e preoccupanti: «Una tensione che personalmente vivo fin da quando ero studente universitario; poiché fin dall’anno successivo alla strage di via D’Amelio avvenuta nel 1992, partecipo alla fiaccolata che si svolge a Palermo in ricordo di Paolo Borsellino, che con Giovanni Falcone sono il simbolo di una lotta di liberazione, ma anche per affermare che, senza l’affermazione di verità e giustizia, il ricordo da solo non basta».