Parco Monte Po: il parco cittadino mai aperto al pubblico ma pieno di ricchezza storico-culturale

Oltre quaranta ettari abbandonati ad incuria, degrado e atti di microcriminalità. Questo è attualmente il parco Monte Po, mai aperto al pubblico. Nel perimetro di quegli ettari in realtà vi sono più di 1.500 anni di storia tra diverse ricchezze storico-culturali, alcune già trafugate altre ancora visibili e bisognose di protezione e salvaguardia da parte del Comune di Catania.

Il parco Monte Po non ha mai ricevuto un’apertura ufficiale ma avrebbe davvero tanto d’offrire alla conoscenza dei cittadini e (magari) alle casse comunali, attualmente in dissesto. Oltre l’aspetto visivo ed economico, il parco è anche uno dei polmoni verdi di Catania, ulteriore motivo che dovrebbe aver già spinto l’Amministrazione alla sua salvaguardia e prevenzione dalla microcriminalità. Un incendio sarebbe devastante per l’ambiente, i furti lo sarebbero per la storia catanese.

Sono diverse le testimonianze storiche presenti all’interno del parco Monte Po tra cui l’acquedotto romano che conduceva l’acqua in tutta la Piana di Catania e le antiche case coloniali. Quest’ultime sono attualmente di proprietà del Comune di Catania che, anziché avviare un progetto di ripristino, ha deciso attraverso i suoi rappresentati di murare porte e finestre per evitare eventuali intrusioni o morti accidentali all’interno (prevenendo dunque il Comune da eventuali denunce e risarcimenti).
Purtroppo lasciare a incuria e abbandono queste proprietà ha permesso la crescita esponenziale del degrado intorno ad essa, con la costante presenza di montagne di rifiuti, pneumatici e parti d’auto anche già carbonizzate (con un danno ambientale sostanzioso anche per la salute pubblica).

La microcriminalità fa da padrone nel parco Monte Po tra piccoli atti vandalici ma soprattutto con l’utilizzo dell’area come una megadiscarica abusiva: l’Amministrazione sta tentando il contrasto alle discariche abusive ma sembrerebbe essersi dimenticata di questa. È innegabile che la mancanza d’interventi ordinari abbia reso un eventuale intervento straordinario davvero esoso ma potrebbe donare ai cittadini una nuova area dal valore storico e naturalistico.

Attualmente il parco Monte Po subisce saccheggi da ignoti ma permangono alcuni reperti archeologici o costruzioni storiche come le masserie di epoca borbonica o l’accampamento inglese durante la seconda guerra mondiale e i quattro bunker utilizzati per controllare e proteggere l’ingresso cittadino della vecchia via Palermo.

Ersilia Saverino (ex consigliera Giunta Bianco, attuale presidente dell’Assemblea Provinciale di Catania PD) commenta: «La speranza di trasformare gli oltre venti ettari di terreno in un’area paesaggistica protetta che possa attirare turisti, amanti della natura e della storia resta sempre attuale. Per farlo bisogna recuperare quei progetti e renderli attuali con studi specifici di fattibilità. Testimonianze concentrate nel giro di pochi ettari di un passato antico di oltre 1.500 anni che non può assolutamente essere abbandonato».

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