Medico aggredito al pronto soccorso del catanese: costretto a lavorare 18 ore anche dopo aggressione

Seppur il fatto di cronaca riguarda una violenta e inspiegabile aggressione da parte dei classici incivili, che spopolano nel territorio catanese, la nota congiunta della CIMO-FESMED (Federazione Sindacale Medici Dirigenti) e CIMO (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) evidenzia un altro spiacevole aspetto: il medico ha continuato il turno di 18 ore anche dopo l’aggressione.

A scrivere la nota congiunta sul medico aggredito a Militello in Val di Catania sono Spampinato (CIMO-FESMED) e Bonsignore (CIMO): «Nell’esprimere la nostra solidarietà al medico e all’infermiera aggrediti da un uomo al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Basso-Ragusa” di Militello in Val di Catania ci corre l’obbligo di evidenziare che il medico era in servizio interrottamente da 18 ore e che ha continuato a svolgere il sevizio anche dopo l’aggressione».

Secondo il comunicato la scelta di far continuare a lavorare il medico è intollerabile: «Inoltre, dopo questo atto vile e assolutamente ingiustificabile ci aspettiamo una presa di posizione del sindaco di Militello in Val di Catania che stigmatizzi l’atto deprecabile del suo concittadino, visto che si batte anche per tenere aperto l’Ospedale. Purtroppo siamo costretti a constatare la mancanza di controllo da parte dell’Azienda ospedaliera che non può permettere ad un medico di stare in servizio 18 ore consecutive poiché questi orari di lavoro sono palesemente illegali».

Giornalista fanatico delle due ruote e della fotografia, pieno d'ideali e senza prezzo nel cartellino.