Centri commerciali aperti per la festa dei lavoratori, per la Sinistra: «Vanno boicottati»
I centri commerciali aperti durante le festività non sono una novità ma nel caso del primo maggio si notano di più, per via dell’intrinseca incoerenza che emerge tra i dipendenti “costretti” a lavorare per la festa dei lavoratori.
Nella giornata del primo maggio i centri commerciali e supermercati sono aperti e Rifondazione Comunista Sicilia non ci sta, denunciando e inneggiando al boicottaggio. Per la fazione politica di estrema sinistra, l’apertura è possibile per via della «Norma iperliberista votata da centrodestra e PD ai tempi del governo Monti».
Secondo Rifondazione i colpevoli sono ben definiti: «Una vergognosa legge sul commercio che Lega e M5S avevano promesso di abolire ma che dopo 5 anni è ancora lì nonostante le proteste sindacali. Questa liberalizzazione selvaggia che non c'è in altri paesi dell'UE ha consentito l'ipersfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori della grande distribuzione, ma anche una concorrenza sleale nei confronti del piccolo commercio e degli esercizi di vicinato».
Purtroppo l’estrema sinistra sembrerebbe più impegnata a boicottare (danneggiando anche i lavoratori) e colpevolizzare piuttosto che trovare soluzioni: «Purtroppo oggi lavoratrici e lavoratori sono molto ricattabili e tutti sanno che sono costretti a lavorare oltre l'orario contrattuale e a rinunciare a giorni di riposo. Come ha confermato una recente sentenza della Corte di Cassazione il datore di lavoro non può obbligare un dipendente a lavorare in un giorno festivo, anche se è infrasettimanale. Però senza più articolo 18 e con i contratti precari lavoratrici e lavoratori quasi sempre subiscono angherie da parte di catene che, tra l'altro, praticano comportamenti intimidatori verso chi fa sindacato».
Infine, Rifondazione Comunista invita cittadine a cittadini a boicottare tutte le catene commerciali aperte per il primo maggio, con una protesta che sa più di arresa anziché di lotta.