"Povero Gabbiano" vola in testa alle classifiche: ecco perché è diventato virale

Chi l'avrebbe mai detto che, dopo 34 anni dalla sua prima uscita, un brano famoso come "Tu Comm’a Mme" potesse ritornare nelle hit parade e diventare virale sul web? Registrata e diffusa dal cantante neomelodico Gianni Celeste per la prima volta nel 1988, la canzone è oggi nuovamente all'apice delle classifiche delle canzoni più condivise, grazie all'applicazione "TikTok".

Sono più di 50mila, infatti, gli utenti che hanno scelto "Povero gabbiano" come gingle dei loro video amatoriali e l'hanno utilizzata ironicamente nei modi più disparati, dando vita a vere e proprie gag, ma anche a meme, che stanno spopolando sul web.

Superato le 45mila condivisioni, "Povero Gabbiano" è diventato (anzi ridiventato) subito popolare sui principali social network perché utilizzato più volte come colonna sonora delle "stories" che raccontano la perdita di qualcuno e, molto più sarcasticamente, la perdita di qualcosa (tipo un calzino!).

Insomma una trasposizione ironica del suo significato originale che, però, viene accolta e gradita dal suo stesso autore, il quale non si aspettava un simile successo e gongola sul web dopo aver notato che il suo "Povero gabbiano" è volato in seconda posizione in classifica, "subito dopo la numero uno sanremese Brividi di Mahmood e Blanco e prima dell'altra hit, Ciao ciao de La rappresentante di lista" come lui stesso scrive.

Giovanni Grasso, in arte Gianni Celeste si stupisce e afferma attonito "Come mi spiego questo successo? Forse i ragazzi cercavano qualcosa di divertente da usare, poi il tormentone ha preso sempre più piede". E ne approfitta per ringraziare "tutti quelli che hanno permesso questo. E annuncio che sono già al lavoro per un nuovo arrangiamento del pezzo, con tanto di video".

Siciliana Doc, amante della sua terra, sono laureata in Lettere Moderne e specializzata in Filologia Moderna. Diventata per passione una copywriter e on line editress, da sempre sono appassionata di scrittura, di letteratura, ma soprattutto della Sicilia. Ho collaborato con varie testate giornalistiche locali, che mi hanno permesso di coltivare le mie passioni