Arresti per estorsione pluriaggravata anche da metodo e finalità mafiose (NOMI E DETTAGLI)

All’esito di una articolata attività di indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di questa Procura Distrettuale della Repubblica, in data 7 gennaio 2022 la Squadra Mobile – Sezione Criminalità Organizzata - della Questura di Catania e il Commissariato di P.S. di Adrano traevano in arresto in flagranza di reato il pregiudicato Francesco Lombardo, nato a Catania il 6.9.1978, in quanto ritenuto gravemente indiziato del delitto di estorsione pluriaggravata anche da metodo e finalità mafiose, ai sensi dell’art. 416 bis.1 c.p.

Subito dopo la Polizia di Stato ha dato esecuzione al decreto di fermo emesso a carico di:

1. Antonino Bua, nato ad Adrano (CT) il 4.10.1983;
2. Francesco Celeste, nato a Biancavilla (CT) il 31.1.1988;
3. Agatino Lo Cicero, nato a Tettnang (Germania) l’8.6.1982;
4. Cristian Lo Cicero, nato ad Adrano (CT) l’1.7.1986;
5. Maurizio Montalto, nato a Catania il 16.4.1979;
6. Dario Scalisi, Biancavilla (CT) il 3.4.1998;

Tutti indiziati, allo stato del procedimento, nel quale non si è ancora instaurato il contradittorio con le parti, del medesimo delitto di estorsione pluriaggravata contestata in concorso. Successivamente, in data 9.1.2022 il medesimo provvedimento di fermo veniva eseguito anche nei confronti di Giuseppe Viaggio, nato ad Adrano in data 30.9.1983, e di Giuseppe David Costa, nato a Konstanz l’8.2.1982, i quali in un primo momenti si erano resi irreperibili.

In particolare, Lombardo veniva fermato e controllato a bordo della propria autovettura in territorio del Comune di Santa Maria di Licodia immediatamente dopo avere ritirato la somma di 5.000 euro, che sarebbe stata richiesta a titolo estorsivo e consegnata in acconto della maggiore somma di 100.000 euro da parte di un imprenditore.

Dalle indagini, effettuate in precedenza al citato arresto in flagranza, era emerso che il pregiudicato Lombardo si stesse apprestando a consegnare la suddetta somma ai sodali sopra indicati, ed in modo particolare a Lo Cicero Cristian. Invero i predetti indagati nel mese di dicembre avrebbero più volte reiterato la suddetta richiesta estorsiva minacciando ripetutamente la vittima e la sua famiglia.

Tali minacce venivano a conoscenza della Polizia di Stato che, coordinata da questa Direzione Distrettuale Antimafia, procedeva agli opportuni riscontri, in esito ai quali si procedeva alla esecuzione delle misure precautelari in questione.

A tutti gli indagati, anche sulla scorta di dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia, è stata contestata l’aggravante di avere commesso il fatto quali appartenenti al clan mafioso capeggiato da Lo Cicero Cristian ed operante in Adrano quale articolazione territoriale del clan Mazzei di Catania, al fine di agevolare la medesima associazione mafiosa e avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis c.p.

Nel corso della perquisizione veniva rinvenuta e sequestrata all’interno dell’abitazione di Cristian Lo Cicero la somma di circa 91.000 euro in contanti, ritenuta provento delle attività delittuose poste in essere dal medesimo.

Ultimati gli atti di rito, i predetti sono stati allocati nelle carceri di massima sicurezza di Catania-Bicocca, Siracusa e Caltanissetta, a disposizione dell’A.G. Su richiesta di quest’Ufficio, il G.I.P. presso il Tribunale di Catania in data 11/01/2022, ritenendo sussistenti i presupposti di legge, ha applicato a tutti gli indagati la misura cautelare della custodia in carcere.

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