Calcio Catania, storia di un fallimento annunciato: l'amarezza dei tifosi

Il Calcio Catania Spa 1946 non esiste più: dopo 75 anni di gioie e, negli ultimi anni, soprattutto dolori, il Tribunale di Catania ne ha decretato il fallimento per insolvenza. 

A 24 ore di distanza dall'udienza tenutasi nella giornata di martedì, è stata depositata la sentenza che ha accolto l'istanza presentata dalla Procura. 

Dopo aver acquisito la relazione dei consulenti tecnici d'ufficio e la documentazione prodotta dai legali del club rossazzurro, il Tribunale ha decretato il fallimento del Calcio Catania disponendo l'esercizio provvisorio fino al 2 gennaio e nominando tre curatori fallimentari: l'avvocato Giuseppe Basile e i commercialisti Enrico Maria Giucastro e Daniela D'Arrigo. 

La matricola 11700, che da sempre ha rappresentato l'orgoglio e il vanto di una squadra priva di titoli e trofei, è stata protagonista assoluta dell'estate catanese 2020, quando le sorti del suo destino erano ancora incerte. Ma in quell'occasione i tifosi rossazzurri hanno potuto tirare un sospiro di sollievo, visto che l'udienza che si tenne presso il Tribunale etneo, ne determinò l’aggiudicazione dell’asta per l’acquisto del Calcio Catania ad opera della Sport Investment Group Italia SpA, più conosciuta come Sigi.

Ma purtroppo non è stato possibile sfuggire all'inevitabile.

Ieri sera la squadra è scesa regolarmente in campo al Massimino per disputare la gara contro il Monopoli, valida per la prima giornata di ritorno del girone C del campionato di Serie C. Gli animi però non ne hanno consentito la vittoria, visto che i pugliesi hanno vinto per 0 a 2.

Tanta l'amarezza dei tifosi, che hanno voluto affidare ai social un ricordo legato alla squadra o alle vecchie glorie. Ma sono ancora di più i post di rabbia, di chi parla di un fallimento già annunciato e di un' "agonia" protratta.

Poi ci sono i più ottimisti, coloro che affermano che questo non è un addio, ma solo un arrivederci, perché la fede per i colori rossazzurri continuerà ad essere viva.

Del resto qui, non si tratta solo sport, ma qualcosa di più profondo e culturale, che fa parte del patrimonio "genetico" del catanese doc al quale non puoi toccare due cose: il Calcio Catania e Sant'Agata.

Oggi è un giorno di rabbia e tristezza, ma come recita la celebre iscrizione che si trova sulla Porta Ferdinandea realizzata nel 1768 "Melior de cinere surgo": lo è stato per la città, lo sarà anche per il suo calcio.

Nata e cresciuta nella “raggiante” Catania, dove mi formo a pane, cinema e giornalismo. La passione per la settima arte e per le nuove forme di comunicazione, mi portano a conseguire la laurea in Scienze della Comunicazione ed un Master in Comunicazione e Marketing 2.0. Nel 2013 entro a far parte dell’albo dei giornalisti pubblicisti. Intrinsecamente pirandelliana, autrice di un racconto dal titolo “Intervista immaginaria all’Etna” contenuto nell’antologia “Catanesi per sempre”, divoratrice di libri, musica, nonché di serie tv, e con una valigia sempre pronta.