Addio a Lina Wertmüller: quando scelse Catania per “Mimì metallurgico ferito nell’onore”
“Sappiate che se mi piglia un colpo, me ne vado come un commensale sazio”, sono le parole della grande regista, scrittrice e sceneggiatrice italiana Lina Wertmüller, all'anagrafe Arcangela Felice Assunta Wertmuller von Elgg Spanol von Braueich, che si è spenta oggi all’età di 93 anni.
Fu la prima donna candidata all’Oscar come miglior regista con il film “Pasqualino Settebellezze”, con protagonista Giancarlo Giannini, film che ottenne tra l’altro anche altre 3 nomination. L’ambita statuetta arriverà però solo nel 2019, come premio alla carriera.
La collaborazione con Giancarlo Giannini e Mariangela Melato inizia negli anni ‘70: i due diventano i protagonisti assoluti di due pellicole italiane, oggi considerate un cult, che sono “Mimì metallurgico ferito nell’onore” del 1972 e “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974)”.
Proprio per il suo film del 1972, la Wertmüller scelse come set d’eccezione in cui far recitare i due grandi attori Catania. “Mimì metallurgico ferito nell’onore” narra la storia di un operaio Carmelo Mardocheo (interpretato da Giancarlo Giannini), conosciuto come Mimì, che perde il posto di lavoro perché non accetta di dare il suo voto ad un mafioso del luogo. Sia l’ambientazione che il set vedono Catania come protagonista: il mare, l’atmosfera e il barocco del capoluogo di provincia, sono gli ingredienti che arricchiscono la pellicola, interamente scritta e diretta dalla compianta regista.
Tra i luoghi cult riconoscibili nel film la chiesetta di Ognina, via de Crociferi, il chiostro di Levante sito all’interno del Monastero dei Benedettini.