Villa Pacini: Perché i Catanesi la Chiamano "Villa 'e Varagghi" (Sbadigli)?
Villa Pacini, a Villa 'e Varagghi di Catania
Darsi appuntamento al Giardino Pacini è una cosa da tutti, ma farlo "a Villa 'e varagghi" è una peculiarità catanese, che contraddistingue chi conosce bene questo luogo e lo sente davvero suo.
Perché a Catania, il Giardino Pacini non è solo uno dei quattro parchi urbani, ma rappresenta qualcosa di più; è un emblema catanese, uno tra i posti più antichi della città, divenuto da anni un contenitore quotidiano di storie, di aneddoti e di cultura locale.
Posta sotto gli Archi della Marina, infatti la Villa Pacini è il luogo ideale dove i catanesi più anziani trascorrono tranquillamente le loro giornate da pensionati, scambiandosi riflessioni e commenti personali, giocando a carte e soprattutto sbadigliando o meglio "varagghiunu". Ed è proprio da qui che la Villa Pacini diventa "Villa 'e varagghi", nome con il quale tutti in città la identificano.
Sebbene nel tempo abbia perso la sua fama di salotte urbano, la Villa Pacini resta comunque uno dei luoghi del cuore di ogni catanese verace che, per svariati motivi, passa ancora da lì e si ferma a ricordarla nel suo originario splendore e nella sua antica vitalità.
Osservando la Villa Pacini di oggi, sembra quasi difficile immaginarla com'era fino a qualche tempo fa e quanta vita scorreva nelle sue arterie. Ma se sei curioso di conoscere la storia della Villa Pacini non fermarti e continua a leggere!
Foto di Marina BerrettiVilla Pacini, Tutta la Storia della Villa 'e Varagghi
Non è possibile immaginare Catania senza a Villa 'e varagghi; eppure il Giardino Pacini ha visto la luce alla fine dell'800, quando in seguito all'Unità d'Italia, si decise di riordinare l'area bagnata dal fiume Amenano nel quale era presente un antico lavatoio pubblico (i cui resti sono oggi visibili vicino alla Pescheria).
Detta originariamente "Villa della Marina", la Villa Pacini era provvista di una passeggiata (scesa) a mare, che venne poi rimossa in seguito ai lavori di costruzione della linea ferroviaria Messina- Siracusa avviati nel 1866 e di potenziamento del Porto di Catania, con l'interramento del vecchio porto saraceno, la conseguente canalizzazione della foce del fiume Amenano e la realizzazione del grande molo Crispi.
Il suo nome attuale risale invece al 1978, anno in cui il giardino venne chiamato "Pacini" in omaggio al musicista e compositore catanese Giovanni Pacini, il cui busto in marmo bianco, realizzato dallo scultore Giovanni Duprè si trova ancora oggi su di un piedistallo posto all'ingresso dell'omonima villa.
Nel tempo, l'ampliamento e la riqualificazione dell'area marina hanno circoscritto lo spazio verde della villetta che, a poco a poco, ha dato sempre più spazio alla nota Piazza Alcalà (l'attuale Piazza Borsellino), ad un'apia sezione della Pescheria e ad un ulteriore tratto ferroviario.
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La Villa dei Sospiri Oggi...
Se potesse parlare, ne avrebbe da dire tante. Avrebbe da raccontare storie originali e stravaganti, curiosi pettegolezzi e bizzarri aneddoti che, negli anni, le sono state affidati dai passanti o dagli abituali e suoi fedelissimi frequentatori.
La Villa 'e Varagghi è proprio uno dei luoghi del cuore dei catanesi, rientrato a buon diritto anche nella classifica del Fondo Ambiente Italiano e apprezzato ancora da molti cittadini. Passando per la Villa Pacini, infatti ci si può imbattere ancora in famiglie raccolte attorno ai giochi posti lì dal Comune; in catanesi che, mentre passeggiano, si fermano a guardare ciò che resta visibile del fiume Amenano; o in crocchi di anziani che, armati di tavolino e sedie, allestiscono quotidianamente delle mini bische per passare tempo in armonia osservati dai passanti e dai numerosi turisti che si distendono su quel poco verde che resta. Insomma, il fermento non manca, anche se a volte c'è chi stenta un poco a immaginare la Villa Pacini com'era una volta, ampia, verde e soprattutto piena di vita.