Falsifica matrimonio per permesso di soggiorno ma lui è già sposato: eludono i controlli per anni (I FATTI)

L’Ufficio Immigrazione della Questura di Catania ha denunciato all’A.G. un’egiziana e il suo convivente, con doppia cittadinanza italiana-egiziana, per i reati di falsità ideologica continuata e in concorso, avendo attestato falsamente a pubblici ufficiali, in atti pubblici, fatti dei quali gli atti sono destinati a provare la verità.

I fatti, scoperti recentemente, risalgono al 2013. In quell’anno, un’egiziana si era recata alla Questura di Genova per ottenere il rilascio di una particolare categoria di permesso di soggiorno, riservato ai familiari dei cittadini europei, che prevede diverse facilitazioni, fra le quali un lungo periodo di validità che va dai cinque ai dieci anni.

Per ottenere il permesso di soggiorno, l’egiziana ha testimoniato d’essere sposata con un italo-egiziano esibendo la dovuta documentazione. In seguito all’ottenimento del permesso, la coppia ha cominciato a trasferirsi in varie province italiane per eludere ogni successivo controllo, stabilendosi infine in un capoluogo lombardo per poter richiedere il rinnovo.

Ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno, la coppia si è stabilita definitivamente nella provincia catanese, in cui l’egiziana ha richiesto nuovamente il rinnovo. Le indagini esperite dai poliziotti etnei hanno acclarato un’intrigata trama illecita.

Gli agenti hanno scoperto che il matrimonio dei due era stato annullato nel 2014 dalla magistratura ligure, la quale aveva riscontrato e condannato l’italo-egiziano per il reato di bigamia, essendo lo stesso coniugato nel contempo con una cittadina italiana, dalla quale non aveva divorziato, e con la cittadina egiziana con la quale conviveva.

Dopo aver effettivamente divorziato dal primo matrimonio nel 2018, l’uomo (tentando di raggirare la sentenza d’annullamento del secondo matrimonio) autocertificava di continuare a essere coniugato all’egiziana, producendo ai pubblici ufficiali delle Prefetture, Questure e comuni italiani, documentazioni antecedenti alle sentenze di condanna, riuscendo così a ottenere indebitamente permessi di soggiorno e certificazioni documentali viziate.

La meticolosa indagine dell’Ufficio Immigrazione continua, con gli opportuni accertamenti amministrativi, con l’intento d’annullare il titolo di soggiorno indebitamente ottenuto dall’egiziana.

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