Un quadro di Pippo Fava verrà spedito sulla Luna: ecco perché
Creare, anche e soprattutto nella colonizzazione lunare e spaziale, nuovi modelli di sviluppo realmente sostenibili liberando la società dalla corruzione e dalla violenza denunciate da Fava con le sue inchieste. E' il messaggio che la Fondazione Fava vuole trasmettere mandando nel febbraio 2022 come prototipo di prova a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) nell'ambito della missione di rifornimento 'Cygnus' una riproduzione in miniatura di uno dei più significativi quadri ad olio di Giuseppe Fava, 'Studio sul dolore', del 1965.
Lo ha annunciato a Catania la presidente della Fondazione intitolata al giornalista, drammaturgo e scrittore ucciso dalla mafia il 5 gennaio del 1984, Francesca Andreozzi, durante una manifestazione svoltasi ieri sera nella corte del Palazzo della Cultura in occasione del 96/mo anniversario della nascita di Fava. Il quadro miniaturizzato di Fava sarà tra i 64 manufatti, tutti in miniatura, che comporranno la 'Moon Gallery', realizzata dalla 'Stichting Moon Gallery Foundation', un'organizzazione culturale senza scopo di lucro che promuove la cooperazione interdisciplinare e lo scambio di conoscenze tra i settori creativo e artistico da un lato, e lo spazio e la tecnologia dall'altro. L'obiettivo principale attuale è raccogliere idee culturali e poetiche e manufatti miniaturizzati all'interno di una capsula ad alveare, creando una galleria da inviare sulla Luna, dove nuove forme d'arte possono svilupparsi e crescere.
Tra i 64 manufatti miniaturizzati ci sarà pure un campione della terra del Giardino di Scidà, un bene confiscato alla mafia a Catania a simboleggiare la speranza che l'esplorazione umana e la colonizzazione della Luna possano essere libere da profitti e interessi privati, favorendo uno sviluppo sostenibile per tutti. Senza più appropriazione indebita, corruzione, abusi e violenze.