Ugl e Amministrazione s’incontrano per parlare di STMicroelectronics, Pnrr ed Intel

In questi giorni Catania è fortemente interessata da una ventata di possibile crescita economica, dovuta al possibile approdo dell’azienda Intel. Su questa scia vi è un maggiore interessamento per le possibili risorse disponibile del Pnrr e l’azienda STMicroelectronics, simbolo della potenzialità ed attrattiva della Città anche per i colossi aziendali.

Il segretario generale della Ugl Francesco Paolo Capone ha “investigato” su Catania tra STMicroelectronics, Pnrr e Intel. La prima visita del segretario è avvenuta nell’azienda ST, in cui è stato ricevuto dal direttore delle risorse umane Ampelio Ventura, dal direttore delle relazioni industriali Fabrizio Casicci e dal responsabile della sostenibilità e accoglienza area produzione Giovanni Vitale.

Nell’incontro all’interno dell’azienda nella zona industriale, la delegazione Ugl (composta dal capo della segreteria generale Filippo Anasetti, dal segretario territoriale Giovanni Musumeci, dal segretario provinciale della federazione Ugl Metalmeccanici Angelo Mazzeo e dal coordinatore della rappresentanza sindacale unitaria Luigi Arancio) ha affrontato alcuni temi di stretta attualità, cominciando dalle prospettive relative agli investimenti aziendali per il sito produttivo catanese.

La delegazione Ugl ha rinnovato piena fiducia nell’operato del board con l’auspicio che per Catania si possa continuare a tenere elevata l’attenzione sull’impianto esistente, fiore all’occhiello (secondo Ugl) per l’economia dell’area metropolitana, della Sicilia e dell’intero sud Italia, oltre che sulle nuove opportunità possibili in termini d’implementazione dei processi produttivi.

La delegazione ha dichiarato: «Come abbiamo già avuto modo di ricordare in altre occasioni, la presenza consolidata di una multinazionale così importante è non solo motivo di orgoglio per il territorio che ne deve certamente fare tesoro, ma anche volano per lo sviluppo. Per questo ogni sforzo, a partire dall’assoluta responsabilità ed azione propositiva messa in campo dalla Ugl, deve essere orientato nell’unica direzione coerente di non perdere ogni vantaggio utile per la crescita occupazionale. In tal senso, dobbiamo dare atto al management della STM di Catania della capacità di confronto e ascolto delle istanze sindacali e del territorio, con l’augurio che la prosecuzione di questa collaborazione conduca al raggiungimento di obiettivi concreti per la nostra città ed i suoi lavoratori».

Nei giorni successivi il segretario Capone è stato ricevuto a Palazzo degli Elefanti dal Sindaco di Catania Salvo Pogliese per parlare d’alcuni temi tra cui: i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e la possibilità di un investimento da parte del colosso della microelettronica Intel, oltre che il punto sullo stato di salute dell’ente.

Alla fine dell’incontro, il sindacato ha emesso la seguente nota: «La Ugl in questi anni si è spesa in prima linea per il salvataggio del Comune dal baratro ed oggi continua la sua opera costruttiva nel segno dei nuovi scenari di ripartenza che si stanno prospettando con l’arrivo di consistenti somme da spendere in poco tempo nella realizzazione di opere pubbliche. Abbiamo apprezzato l’iniziativa di rimpolpare l’esiguo organico di tecnici comunali e ci auguriamo che queste forze fresche siano determinanti per i progetti, che dovranno essere cantierabili, connessi all’utilizzo delle somme del Pnrr. Siamo stati ben felici di verificare come la burocrazia comunale sia stata ridotta a zero, in occasione del rilascio rapido di concessioni e di pareri per la realizzazione di nuovi impianti produttivi (come nel caso ad esempio della nuova fabbrica di STMicroelectronics), motivo per cui siamo convinti che Catania è sempre più pronta ad accogliere nuove sfide occupazionali. A cominciare da quella paventata di Intel, su cui siamo tutti pronti a sostenere anche le ragioni di un contesto territoriale locale e meridionale, dove già ci sono grandi realtà industriali internazionali che riconoscono gli indubbi vantaggi (in termini economici e di forza lavoro) dell’aver investito ai piedi dell’Etna».

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