Arrestata la banda criminale che assaltava i Tir in tangenziale: modus operandi da film
Una squadra criminale di professionisti, ben equipaggiati, violenti e senza timore alcuno. Erano diventati il terrore dei camionisti i quali, secondo uno schema ben oliato, venivano selezionati per essere rapiti durante il precorrimento della tangenziale: bendati, legati e minacciati con un’arma finché il colpo criminale non andasse totalmente a segno.
È quasi filmico il modus operandi che i sette rapinatori seriali avevano messo a punto colpo dopo colpo. L’operazione di polizia giudiziaria è scaturita da un’articolata indagine, condotta dalla Squadra Mobile – Squadra Antirapine avviata a giugno 2020 in seguito a una violenta rapina subìta da un autotrasportatore nella zona industriale di Catania.
Oltre alla caratura criminale, il gruppo era ben organizzato vantando esperienze nel settore degne dei veterani. Ciascuno del gruppo (come nel film Le Iene di Tarantino) aveva un ruolo ben definito, mai mutevole. Il primo passo del collaudato piano era identificare la giusta vittima all’interno del target prescelto (autotrasportatori impegnati nella distribuzione d’ingenti quantitativi di prodotti alimentari). I rapinatori passavano diverse settimane investigando ed osservando orari, percorso e tabella di marcia del camionista selezionato affinché si potesse ridurre al minimo il margine d’errore all’atto della rapina.
Dalla teoria alla pratica, il gruppo nella fase seguente assaltava il tir durante la percorrenza della tangenziale, indipendentemente se fosse trafficata o meno in quel momento. Dopo un pedinamento effettuato con auto dalle targhe contraffatte, al momento opportuno il gruppo sbarrava la strada obbligando l’autotrasportatore a fermarsi nel mezzo della carreggiata.
Mentre un paio di rapinatori si occupavano di prendere il comando del mezzo, gli altri minacciavano con una pistola il camionista, lo privavano del cellullare e lo incappucciavano obbligandolo, infine, a risalire sul mezzo e seguire i rapinatori. Giunti sul luogo prescelto, il camionista per diverse ore era tenuto in ostaggio, con un’arma sempre puntata addosso, mentre il gruppo effettuava le operazioni di scarico della merce.
Al termine delle operazioni criminali, l’autotrasportatore in ostaggio veniva nuovamente incappucciato e abbandonato lontano dal luogo della rapina e dello scarico della merce. Il gruppo criminale ha pensato a ogni dettaglio come per esempio l’utilizzo dei jammer (dissuasori di onde elettromagnetiche) azionati durante il trasporto del mezzo in località “sicura”, bloccando così il segnale GPS e dunque la localizzazione satellitare con cui si sarebbe potuto ricostruire ex post il tragitto effettuato dal mezzo.
L’errore umano non è mai eliminato del tutto, così, come nella miglior trama filmica, il 18 settembre 2020 durante una “classica” rapina del gruppo, alcuni di loro sono stati arrestati in flagranza nel momento in cui stavano effettuando il trasferimento della merce su altro mezzo. La perquisizione in loco ha condotto al ritrovamento e il sequestro delle attrezzature necessarie per commettere le rapine: due jammer, una pistola a salve, passamontagna e guanti da lavoro.
Di seguito l’elenco dei singoli soggetti del gruppo criminale ritenuti responsabili a vario titolo ed in concorso tra loro di rapina aggravata, i quali al termine delle formalità di rito sono stati tradotti in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania:
• Sebastiano Bellardita (cl. 1951),
• Giovanni Drago (cl.1992),
• Rosario Drago (cl. 1963),
• Lorenzo Giuffrida(cl. 1970),
• Sebastiano Giuffrida (cl. 1993),
• Michele Lombardo (cl. 1976),
• Felice Pollicano Campisi (cl. 1981).
Fonte foto: Corriere del Mezzogiorno