Accoltellarono minore nei pressi di piazza Stesicoro: in carcere ed istituto penale minorile giovani e minori della spedizione punitiva

La Polizia di Stato ha dato esecuzione alle ordinanze applicative della misura di custodia cautelare, in carcere e in istituto penale minorile, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari a carico di C.S. (classe 2006) e Gabriele Di Benedetto (classe 2002) poiché ritenuti responsabili, in concorso tra loro e di altro soggetto, di tentato omicidio aggravato.

È il risultato delle indagini coordinate dalla Procura distrettuale di Catania e dalla Procura per i minorenni di Catania. L’attività info-investigativa è stata eseguita dalla Squadra Mobile - Sezioni Reati contro la Persona in seguito all’intervento del 6 gennaio scorso in cui il minore M.G.L.A. fu accoltellato dopo essere stato accerchiato da oltre dieci soggetti durante una spedizione punitiva in via Bonanno.

La ricostruzione della vicenda chiarisce la dinamica. La vittima ha avuto un alterco con il minore non imputabile C.J.B. subendo le sue minacce. Quest’ultimo, in un atto di vigliaccheria, ha chiesto l’aiuto di una decina di ragazzi, suoi amici e complici, come da copione di ogni baby gang. Il gruppo ha costretto la vittima a recarsi in un luogo appartato, via Bonanno, per effettuare indisturbato l’aggressione nei confronti del minore. Oltre l’aggressione fisica fatta di pugni e simili, la vittima è stata colpita con due fendenti al braccio e alla spalla dal minore S.S.M. (arrestato in flagranza di reato).

Gli altri appartenenti alla spedizione punitiva sono stati individuati attraverso l’acquisizione d’inequivocabili gravi indizi di colpevolezza. È emerso che Gabriele Di Benedetto dava indicazioni al gruppo di correi su come agire, agevolando l’azione criminosa mentre C.S. (fratello di C.J.B.) colpiva la vittima con pungi al volto e spintonandolo sino a farlo cadere subendo l’accoltellamento. Espletate le formalità di rito, i due indagati sono stati allocati presso gli Istituti di pena designati e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Fonte foto: Gazzetta del Sud

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