Bronte, impronta digitale costa cara ad un 30enne: ecco cosa è successo

I Carabinieri della Stazione di Bronte hanno arrestato il 30enne Alfio Bonsignore del posto, in esecuzione di un ordine per la carcerazione emesso dal Tribunale di Catania. L’uomo, già sottoposto agli arresti domiciliari con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico, è stato condannato ad anni 3, mesi 9 e giorni 10 di reclusione per rapina aggravata in concorso.

Nella serata del 12 dicembre del 2016, con l’aiuto di un complice, armato di pistola e con il volto travisato da passamontagna, fece irruzione nella tabaccheria di piazza Nunzio Azzia dove, sotto la minaccia dell’Arma, costrinse la proprietaria a consegnargli i 500 euro dell’incasso.

I carabinieri riuscirono a collocarlo sul luogo della rapina grazie alle impronte digitali lasciate dal malvivente sullo schermo del terminale dedicato al gioco del lotto.

L'arrestato, assolte le formalità di rito, è stato associato al carcere di Catania Piazza Lanza.